Domande Frequenti

Cos’è l’influenza? Come si previene? Come si trasmette? Quali sono i sintomi? Chi deve fare il vaccino? Quali complicazioni provoca l’influenza negli asmatici? Queste sono solo alcune delle domande più frequenti relative al virus dell’influenza.
Questa sezione fornisce risposte puntuali alle domande più ricorrenti sul virus dell’influenza e la vaccinazione antinfluenzale.

L’influenza è una malattia virale contagiosa che colpisce il sistema respiratorio. I sintomi tipici includono febbre, tosse, mal di gola, stanchezza e dolori muscolari.
Il virus dell’influenza si diffonde principalmente attraverso goccioline di saliva emesse quando una persona infetta tossisce, starnutisce o parla o tramite superfici contaminate.
L’incubazione dell’influenza varia da 1 a 4 giorni, con sintomi che possono comparire improvvisamente.
L’influenza stagionale è comune e si verifica ogni anno, mentre l’influenza pandemica è epidemia globale causata da un nuovo virus influenzale che infetta un’ampia porzione di popolazione che non ha immunità a quel virus.

Anziani, bambini, donne in gravidanza e individui con condizioni mediche preesistenti sono più vulnerabili alle complicanze influenzali

La vaccinazione antinfluenzale riduce il rischio di infezione, aiutando a prevenire la diffusione del virus e le complicanze gravi.

I vaccini antinfluenzali attivano una risposta immunitaria simile a quella naturale, basata sulla memoria immunologica, permettendo al sistema di reagire rapidamente a futuri attacchi dell’agente infettivo .

Il virus influenzale cambia costantemente, richiedendo un vaccino annuale con ceppi attuali.

Il vaccino è indicato per tutti i soggetti, a partire dai 6 mesi di età, che non abbiano specifiche controindicazioni, specialmente per i gruppi a rischio, ed è possibile riceverlo in qualsiasi momento della stagione influenzale.

Gli effetti collaterali comuni del vaccino antinfluenzale includono dolore, arrossamento e/o gonfiore nel sito di iniezione, mal di testa lieve, febbre, nausea, dolori muscolari e stanchezza.
Oltre alla vaccinazione, è essenziale lavarsi spesso le mani, evitare contatti ravvicinati con persone malate e coprire bocca e naso quando si tossisce o starnutisce.

Le complicanze gravi dell’influenza includono polmonite, bronchite, otite e sinusite soprattutto nei bambini, ma anche complicanze a carico dell’apparato cardiovascolare e del sistema nervoso.

La diagnosi di solito si basa sui sintomi clinici, ma test di laboratorio come il test dell’antigene influenzale possono confermare l’infezione.
I test più comuni includono il test dell’antigene influenzale e la reazione a catena della polimerasi (PCR) e poi ci sono i test sierologici che misurano gli anticorpi specifici contro il virus dell’influenza nel sangue.
I sintomi dell’influenza includono febbre o brividi, tosse, mal di gola, naso che cola o chiuso, dolori muscolari, mal di testa e stanchezza. I sintomi del raffreddore, invece, sono più lievi e spesso limitati a naso che cola o chiuso.
Il sistema immunitario risponde all’infezione influenzale producendo anticorpi per combattere il virus.
La vaccinazione diffusa riduce la circolazione del virus nell’intera popolazione, proteggendo anche coloro che non possono essere vaccinati.
Gli anziani e i bambini piccoli possono sviluppare complicanze gravi a causa dell’influenza.
In caso di sospetto di influenza, è consigliabile contattare un medico per una valutazione e le istruzioni appropriate. Si consiglia di consultare un medico se i sintomi dell’influenza sono particolarmente gravi, ad esempio in caso di difficoltà respiratorie o febbre alta persistente. In caso di influenza nei bambini, è bene contattare il pediatra di riferimento per qualsiasi dubbio sulla sintomatologia e su possibili terapie.
Sintomi lievi dell’influenza possono essere alleviati con riposo, idratazione, farmaci da banco assunti in modo corretto, consapevole e nelle dosi indicate dal proprio medico curante. Se i sintomi si fanno medi o severi è sempre meglio rivolgersi ad un medico.
prevenire la diffusione dell’influenza, oltre alla vaccinazione, è importante lavarsi le mani regolarmente, coprire naso e bocca quando si tossisce o starnutisce, e rimanere a casa quando si è malati.
Le complicanze neurologiche dell’influenza possono includere encefaliti e altre forme di infiammazione del sistema nervoso centrale.
I ceppi virali per il vaccino vengono selezionati sulla base dei dati di sorveglianza del virus influenzale generati dal Sistema Globale di Sorveglianza e Risposta all’Influenza (GISRS) dell’Oms.
I ceppi circolanti variano ogni anno, ma i vaccini antinfluenzali per la stagione 2024/2025 offrono protezione contro due ceppi di influenza A (H1N1 e H3N2) e contro due ceppi di influenza B (B/Victoria e B/Yamagata) sulla base dei dati di sorveglianza del virus influenzale generati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Il drift antigenico è una graduale modifica delle proteine virali che stimolano la risposta immune, rendendo i nuovi ceppi di virus A e B sufficientemente irriconoscibili agli anticorpi e causando epidemie stagionali. Lo shift antigenico invece comporta la comparsa di nuovi ceppi virali con proteine di superficie diverse da quelle comunemente circolanti nell’uomo.
Il tasso di efficacia varia ogni anno ma, nonostante le variazioni, la vaccinazione riduce il rischio di infezione e complicanze gravi.
L’influenza può causare assenze lavorative e aumentare i costi sanitari, influenzando l’economia e la società.
vaccinazione antinfluenzale riduce il numero di casi gravi e contribuisce a diminuire il carico di lavoro dei sistemi sanitari.
Campagne di sensibilizzazione, educazione sulla sicurezza del vaccino e semplificazione dell’accesso possono aumentare la copertura vaccinale.
Sebbene entrambe siano malattie respiratorie, l’influenza può presentare sintomatologia diversa ed è causata dal virus dell’influenza, mentre il COVID-19 è causato dal coronavirus SARS-CoV-2.
Misurare e monitorare la diffusione, promuovere la vaccinazione e implementare misure di distanziamento sociale possono aiutare a gestire l’epidemia.
In caso di sintomi gravi dell’influenza come difficoltà respiratorie, febbre alta, è importante contattare un medico per un consulto.
L’influenza, in genere, dura da una settimana a dieci giorni. Durante questo periodo, i sintomi influenzali come febbre alta improvvisa, tosse, dolori muscolari e mal di testa possono persistere. La maggior parte delle persone guarisce dall’infezione influenzale acuta entro questo lasso di tempo.

La sorveglianza dell’influenza viene effettuata attraverso sistemi integrati che monitorano la diffusione del virus e la comparsa di casi di sindromi simil-influenzali. Ecco alcuni strumenti utilizzati per monitorare l’influenza:

  1. RespiVirNet (precedentemente InfluNet):
    • Questo sistema di sorveglianza si basa su una rete di medici sentinella, tra cui Medici di Medicina Generale (MMG) e Pediatri di Libera Scelta (PLS).
    • I medici segnalano i casi di sindrome simil-influenzale (ILI) osservati tra i loro assistiti.
    • La sorveglianza è coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) con il sostegno del Ministero della Salute.
  2. Sorveglianza Epidemiologica:
    • Ha l’obiettivo di determinare l’inizio, la durata e l’intensità dell’epidemia stagionale.
    • Si basa su dati raccolti dai medici sentinella e altri operatori sanitari.
  3. Sorveglianza Virologica:
    • Monitora la circolazione dei diversi virus respiratori.
    • Include indagini virologiche sui campioni biologici raccolti dai laboratori facenti parte della rete RespiVirNet.
I pediatri svolgono un ruolo cruciale nell’educare i genitori riguardo la vaccinazione antinfluenzale per i bambini.
La vaccinazione riduce i rischi influenzali sia nella madre che nel feto durante la gravidanza. Gli anticorpi prodotti dalla madre in seguito alla vaccinazione passano, attraverso la placenta, al bambino. Il neonato riceve protezione contro l’influenza nei primi mesi di vita grazie agli anticorpi materni.
Le persone con condizioni mediche preesistenti sono più a rischio di sviluppare complicanze gravi a causa dell’influenza.

La sicurezza dei vaccini antinfluenzali è studiata attraverso un processo di valutazione che comprende diversi livelli di test e controlli. Prima di essere approvati e messi in commercio, i vaccini antinfluenzali devono superare una serie di fasi di sperimentazione clinica, che includono:

  1. Fase Pre-Clinica: Osservazione in laboratorio e su modelli animali.
  2. Fasi Cliniche I, II e III: Sperimentazione sull’uomo per verificare la sicurezza, determinare i dosaggi adeguati e valutare l’efficacia nel contrastare o prevenire la malattia.
  3. Procedura di Batch Release: Controlli su ogni lotto di vaccino destinato alla commercializzazione per assicurare che rispetti i requisiti di qualità.
  4. Sorveglianza Post-Marketing: Monitoraggio continuo del vaccino una volta immesso in commercio per identificare eventuali reazioni avverse rare.

Questi passaggi sono fondamentali per monitorare la sicurezza ed efficacia dei vaccini antinfluenzali. Le autorità regolatorie nazionali e internazionali, come l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA), sono responsabili dell’approvazione dei vaccini.

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Fonti

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