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Vaccino antinfluenzale over 65: perché è raccomandato?

Il vaccino antinfluenzale è fortemente raccomandato per gli over 65 per ridurre il rischio di complicanze, ospedalizzazioni e decessi. La copertura vaccinale è essenziale per proteggere la popolazione più vulnerabile e alleggerire il sistema sanitario.

La vaccinazione antinfluenzale per anziani è fortemente raccomandata dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale¹ per un duplice motivo:

Previene la diffusione del contagio proteggendo sia il singolo che l’intera comunità;
Riduce la gravità delle possibili complicanze alleggerendo il Sistema Sanitario Nazionale².

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) raccomanda che almeno il 75% della popolazione, in particolare gli anziani con più di 65 anni e i soggetti ad alto rischio di tutte le età, si vaccini³. In Italia questa soglia non è ancora stata raggiunta per vari motivi che vedremo, tuttavia, la copertura vaccinale antinfluenzale aumenta con il crescere dell’età: nel 2021 il 60,6% degli uomini e il 58,6% delle donne di età compresa tra i 65 e i 74 anni ha fatto il vaccino antinfluenzale; tra gli over 75 i valori sono rispettivamente 75,3% uomini e 71,8% donne⁴.

Situazione vaccinale italiana negli over 65

Globalmente, la sindrome influenzale colpisce ogni anno il 5-10% degli adulti e il 20-30% dei bambini⁵ ed è causa di 3- 5 milioni di manifestazioni severe e tra i 290.000 ed i 650.000 decessi (OMS 2019)⁶.
Le complicanze dell’influenza e i conseguenti decessi colpiscono principalmente le persone anziane rendendole la fascia più duramente colpita; l’OMS ha stabilito come obiettivo minimo la copertura vaccinale del 75% della popolazione di questa fascia d’età (65 anni ed oltre). Nel nostro paese dalla stagione 2015/16 l’andamento ha mostrato un costante aumento della copertura vaccinale arrivando al 65.3% nella stagione 2020/2021. Successivamente, il trend si è invertito e nella stagione 2021/2022, la copertura negli anziani è diminuita arrivando a 58,1%, per abbassarsi ulteriormente fino alla percentuale di 56,7% nella stagione 2022/2023 e raggiungere il 53,3% di anziani vaccinati nella scorsa stagione⁷.

Secondo un’indagine ISTAT sulla propensione e i comportamenti rispetto alla vaccinazione antinfluenzale nel 2021, i motivi che frenano la popolazione over 65 rispetto al ricorso alla vaccinazione sono i seguenti⁸.

Il 15,7% teme per i possibili rischi
L’11% esprime dubbi sull’efficacia del vaccino
Il 40% non si ritiene soggetto a rischio.

La Commissione Europea (EC), il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità Europa (OMS) spingono affinché i Paesi membri intraprendano azioni mirate a incrementare la percentuale di anziani vaccinati contro l’influenza⁹.

Benefici del vaccino antinfluenzale negli anziani

Se la salute pubblica è senza dubbio la priorità, va ricordato anche che ci sono benefici economici per la collettività che non possono essere trascurati. È stato dimostrato che la vaccinazione contro l’influenza stagionale riduce l’onere sanitario ed economico nazionale, regionale e globale dell’influenza¹⁰. Infatti, un minor numero di contagi abbasserebbe il numero di ospedalizzazioni, di visite presso il medico di famiglia e di accessi al pronto soccorso incidendo sull’impatto economico dell’influenza stagionale.

A questo si aggiunga che nel nostro paese la quota degli ultra 65enni corrisponde a circa il 24% della popolazione ed è una cifra in aumento¹¹.

Le complicanze dell’influenza negli over 65 si registrano a carico dell’apparato respiratorio e dell’orecchio, ma anche altri sistemi e apparati, come quello nervoso e cardiovascolare, possono essere interessati. Polmoniti batteriche, disidratazione ma anche il solo peggioramento di morbosità preesistenti possono avere negli anziani conseguenze importanti¹².

I benefici di una copertura vaccinale adeguata della popolazione anziana del nostro paese sono dunque determinanti per:

Ragioni etiche: garantendo l’immunità di gruppo attraverso un’ampia copertura, proteggono sia gli individui che l’intera comunità.
Ragioni economiche: le vaccinazioni rappresentano un investimento strategico, infatti, riducendo l’incidenza delle malattie, consentono un significativo risparmio sui costi diretti e indiretti.
Ragioni diagnostiche: vista la similitudine di sintomi tra covid e influenza l’aver fatto il vaccino potrebbe semplificare la diagnosi¹³.

Una corretta e capillare informazione e la facilitazione nel reperimento del vaccino sono condizioni necessarie per far sì che aumenti la risposta positiva della popolazione¹⁴.

Ricordiamo che per la prenotazione vaccino antinfluenzale ci si può rivolgere¹⁵:

presso il proprio medico di famiglia;
presso i Servizi vaccinali della ASL;
presso le farmacie¹⁶;
in alcuni casi presso la sede di lavoro dal medico del lavoro.

Vaccino antinfluenzale: effetti collaterali negli anziani

Gli effetti collaterali della vaccinazione somministrata per mezzo di iniezione intramuscolare sono di scarsa entità e consistono generalmente in:

dolore o arrosamento in sede di iniezione
febbre
dolori muscolari o articolari
cefalea.

Negli anziani, febbre, dolori e mal di testa a seguito della vaccinazione tendono a presentarsi con minor frequenza rispetto a bambini e adolescenti¹⁷.

Il vaccino antinfluenzale inattivato non può provocare l’influenza¹⁸; questa preoccupazione, tuttavia, è largamente diffusa tra la popolazione a causa della poca informazione a riguardo. È possibile invece che, particolarmente nella stagione fredda, si verifichino infezioni respiratorie e sindromi simil-influenzali, provocate da altri agenti batterici e virali, nei cui confronti il vaccino antinfluenzale non ha nessuna efficacia protettiva¹⁹.

ITA-COM-24-0005

Fonti